top of page

Muri a secco: perché ne servono di più e come realizzarli

  • Immagine del redattore: Guido Fernandez Koch
    Guido Fernandez Koch
  • 10 nov
  • Tempo di lettura: 7 min

Cosa si può fare per la natura con una pietra? 


Da sole non servono a molto. Ma se se ne raccolgono abbastanza, di diverse forme e dimensioni, si ottiene qualcosa di grande: un muro a secco, un habitat frutto di artigianato tradizionale, pazienza e comprensione della natura.

I muri a secco in pietra sono costruzioni tradizionali che stanno riscuotendo un nuovo apprezzamento. Stabilizzano i pendii, strutturano i paesaggi e offrono a animali e piante preziosi spazi vitali e rifugi. Per secoli hanno caratterizzato il paesaggio culturale della Svizzera, dai vigneti del Vallese ai pascoli del Giura. Oggi molte di queste strutture sono scomparse o sono in rovina. Ma grazie a volontari, persone che svolgono il servizio civile e organizzazioni come Naturnetz, stanno vivendo una rinascita.


Perché i muri a secco sono così preziosi


I muri a secco sono molto più che semplici elementi paesaggistici tradizionali: sono veri e propri hotspot di biodiversità. Tra fessure, crepe e cavità, specie specializzate trovano condizioni ideali, sicure e protette. Un muro a secco ben costruito offre habitat per le esigenze più disparate: zone soleggiate e ombreggiate, calde e fresche, asciutte e umide. All'esterno, le pietre si riscaldano e creano luoghi soleggiati per i rettili; all'interno rimane umido e temperato, creando rifugi ideali per anfibi, ragni o insetti. In questo modo, su pochi metri quadrati si creano piccoli habitat molto diversi tra loro che si completano a vicenda.


Abitanti e piante tipici


  • Lucertole murali, orbettini e tritoni come inquilini nelle cavità

  • Api selvatiche come le api pelose e le api muratrici, che costruiscono nidi di terra e argilla nelle fessure

  • Epiperma, timo, sedum, cimbro e altre piante xerofile sui cornicioni dei muri

  • Ricci, ragni e porcellini di terra, che utilizzano gli spazi vuoti come rifugio o quartier generale invernale


Immagini: ape muratrice; orbettino e cimbro


A seconda della regione e del tipo di muro, possono essere presenti anche lucertole verde smeraldo, bisce dal collare o diversi piccoli mammiferi come toporagni o pipistrelli. Con la costruzione o la manutenzione di un muro a secco si creano strutture complesse e di grande valore ecologico nel mezzo del paesaggio culturale. Esse offrono nutrimento, protezione e struttura sia all'uomo che alla natura.


Come fare: ecco come realizzare un muro a secco

La costruzione di un muro a secco è un lavoro artigianale, un lavoro di squadra e un'attività di tutela ambientale allo stesso tempo. È necessario tenere presente quanto segue:


📍 Scelta del luogo e autorizzazione


  • Il luogo deve essere soleggiato, asciutto e ben drenato, preferibilmente esposto a sud.

  • L'ideale sono scarpate, pendii o passaggi con contatto diretto con il terreno.

  • È fondamentale una buona muratura posteriore per un collegamento ottimale e duraturo del terreno con il muro a secco: solo se le fondamenta e il retro rimangono collegati al terreno, i piccoli animali possono utilizzare l'habitat situato all'interno e dietro il muro.

  • Nei giardini o nei progetti di piccole dimensioni, i muri a secco sono generalmente esenti da autorizzazione, purché non svolgano una funzione portante.

 

🪨 Scelta dei materiali e regionalità


  • Utilizzate rocce tipiche della regione (ad es. calcare, ardesia, granito) affinché il muro si integri armoniosamente nel paesaggio.

  • I diversi tipi di roccia creano condizioni diverse: il calcare favorisce le piante che amano i terreni basici come la ruta muraria o la felce bubblina, mentre il granito o lo gneiss creano condizioni acide che favoriscono muschi e licheni.

  • Utilizzate solo substrati poveri come ghiaia o sabbia come base, non utilizzate terra ricca di sostanze nutritive.

  • Nella cava locale si trovano spesso scorte residue o pietre di cava della regione a prezzi convenienti.


⚒️ Attrezzi e preparazione 


ree

Prima di iniziare, è bene prepararsi adeguatamente. Gli attrezzi di base comprendono pala, piccone, martello, piede di porco, filo a piombo e livella e, naturalmente, occhiali protettivi e guanti. Rimuovete innanzitutto lo strato superficiale del terreno e create una base stabile e piana. Il muro dovrebbe essere leggermente inclinato rispetto al pendio: è sufficiente un'inclinazione del 10-15% circa affinché si stabilizzi da solo. Come regola generale, per un muro alto un metro la base dovrebbe essere larga circa 70 centimetri. In questo modo si crea una base solida su cui il muro potrà poggiare in modo sicuro per molti anni.


🧩 Costruzione passo dopo passo 


Ora inizia la parte più bella: la posa vera e propria delle pietre.


  • Iniziate con pietre grandi nella fila più bassa. Queste costituiscono le fondamenta e sostengono il peso dell'intero muro.

  • Le pietre devono essere posizionate con il lato largo rivolto verso il basso e leggermente inclinate all'indietro, in modo da appoggiarsi al pendio. In questo modo il peso viene distribuito uniformemente e il muro ottiene stabilità.

  • Durante la posa vale la regola fondamentale nella costruzione di muri a secco: una pietra poggia sempre su due e due poggiano su una. In questo modo si evitano i cosiddetti giunti incrociati, ovvero giunti verticali che si sovrappongono direttamente. I giunti incrociati sono punti deboli: interrompono il flusso di forza, indeboliscono l'incastro e possono portare alla rottura del muro. Posizionate quindi le pietre in modo sfalsato.

  • Assicuratevi che ogni pietra sia a filo con la parte anteriore e non oscilli al centro. L'ideale è che poggi su almeno tre punti, in modo da essere stabile e non muoversi anche in caso di gelo o assestamento. Per verificarlo, durante i lavori potete salire regolarmente sulla parte più esterna del muro, in modo da accorgervi rapidamente se qualcosa oscilla.

  • Ogni uno o due metri circa dovrebbe essere inserito un cosiddetto mattone di collegamento, ovvero un mattone più lungo che collega il muro al muro di sostegno. Funziona come una “graffetta” e impedisce che il muro si allenti nel tempo.

  • Procedete strato dopo strato verso l'alto, facendo in modo che ogni fila sia leggermente sfalsata rispetto alla precedente. Piccole irregolarità o gradini sono desiderabili, poiché conferiscono stabilità al muro e creano ulteriori habitat per piante e animali.

  • Infine, posizionate le pietre di copertura: pietre più grandi e stabili, che vengono posizionate trasversalmente sulla parte superiore. Proteggono il muro dalla pioggia e dal gelo, conferiscono peso dall'alto e fungono da luoghi di riposo soleggiati per i rettili.


La pazienza è fondamentale


All'inizio, un muro a secco di nuova costruzione è ancora poco popolato. Solo con il tempo, nel corso degli anni, muschi, licheni e successivamente piante e animali specializzati colonizzano i nuovi spazi vuoti e gli interstizi. Questo processo è molto più rapido in prossimità di vecchi muri o aree naturali, poiché semi e animali possono migrare da lì. Con pazienza e cure minime, si crea gradualmente una struttura vivente che si autoalimenta.


Cura e manutenzione a lungo termine


I muri a secco richiedono poca manutenzione, ma quella giusta. Di tanto in tanto vale la pena dare un'occhiata più da vicino: ci sono pietre allentate? Ci sono radici che crescono nella zona della corona? Si sono formate delle crepe? Queste osservazioni sono solitamente sufficienti per reagire tempestivamente. L'autunno è il periodo migliore per i piccoli lavori. Il clima è ancora mite, molti animali si ritirano già e il muro è facilmente accessibile. In inverno, invece, è meglio evitare di intervenire: in questo periodo lucertole, anfibi e insetti svernano nelle fessure e nelle giunture. Mantenete il bordo superiore libero da arbusti e piante con radici profonde, in modo che la struttura in pietra rimanga stabile. Evitate di effettuare “operazioni di pulizia” approfondite: muschi, licheni e piccole erbe fanno parte dell'ambiente, proteggono le pietre, trattengono l'umidità e offrono un habitat. Anche le foglie possono rimanere. Fungono da copertura naturale, trattengono l'umidità nel terreno e offrono riparo a ricci, insetti e anfibi.


Piccoli progetti e alternative


Non tutti hanno il tempo e lo spazio per costruire un grande muro a secco, ma anche strutture più piccole possono avere un effetto sorprendente. I cumuli di pietre sono il modo più semplice per iniziare: pietre ammucchiate alla rinfusa, magari integrate con un po' di legno morto, ceppi o sabbia, diventano rapidamente un habitat per insetti, rettili e piccoli mammiferi.


ree

Un'altra possibilità sono i muretti di pietra. Si tratta di pietre raccolte, ad esempio nei campi o durante lavori di manutenzione, che vengono disposte in modo approssimativo a formare un basso muro, solitamente ai margini di un prato o di un pendio. Anche piccoli tratti di muro o isole di pietra ricoperte di vegetazione possono creare preziosi passaggi tra gli insediamenti e la natura. Chi dispone dello spazio necessario può combinare tali strutture con siepi, cumuli di rami o prati curati in modo estensivo, creando così un vivace mosaico di piccoli biotopi che collega gli habitat e promuove la diversità.


💪 Resoconto dell'esperienza Muro a secco - Un impegno che unisce


In estate ho accompagnato un gruppo di obiettori di coscienza guidati da Jan Habegger nella costruzione di un muro a secco a Opfikon. Guanti, scalpelli, metri a nastro, crema solare e via! Il nostro obiettivo: costruire un muro stabile che non solo sostenesse il pendio, ma creasse anche un habitat per animali e piante. All'inizio è stata dura. Trovare le pietre giuste e posizionarle in modo che si sostenessero a vicenda richiedeva pazienza e sensibilità. Ma con ogni pietra posata crescevano la gioia e l'orgoglio: qui sta nascendo qualcosa di duraturo.

 

Foto: Jan Habegger; prestatore di servizio civile in verticale; spazi vuoti creati appositamente per gli animali


Già durante i lavori abbiamo fatto attenzione a lasciare degli spazi vuoti mirati, piccoli nascondigli per lucertole, anfibi, api selvatiche e ricci. Nei prossimi anni si insedieranno muschi e piante xerofile, creando così un mini biotopo ricco di biodiversità.


Il nostro muro a Opfikon si trova su una ex superficie asfaltata. Oggi lì sta lentamente nascendo nuova vita: ragni, formiche e lucertole esplorano le fessure calde, i primi muschi e il timo germogliano tra le pietre. Tra qualche anno probabilmente qui si insedieranno intere famiglie di lucertole, accompagnate da farfalle svolazzanti e api selvatiche ronzanti.


ree


Conclusione: un'arte antica per il futuro

I muri a secco fanno parte del nostro patrimonio culturale. Già secoli fa i contadini li costruivano con materiali locali, senza malta, ma con grande abilità ed esperienza. Oggi vengono restaurati o ricostruiti in molti luoghi per mantenere viva questa tradizione e allo stesso tempo riportare in vita gli habitat. Sono patrimonio culturale, artigianato e protezione della natura in un unico elemento. Mostrano come può essere la progettazione sostenibile del paesaggio: tangibile, locale ed ecologicamente efficace. E ci ricordano che la vera protezione della natura spesso inizia con mezzi molto semplici: pietra dopo pietra. Naturnetz sostiene comuni, scuole, aziende e volontari nella costruzione e nella manutenzione di tali muri, con assistenza tecnica e realizzazione a misura di natura.


👉 Per saperne di più o dare una mano:


Autore:

Guido Fernandez Koch


Quellen:

Gasser, T. 2025. Zivildienst sorgt für Renaissance beim Trockenmauerbau. [https://www.srf.ch/news/schweiz/debatte-ueber-wehrpflicht-zivildienst-sorgt-fuer-renaissance-beim-trockenmauerbau].

Stiftung Umwelteinsatz Schweiz. 2014. Trockenmauern: Grundlagen, Bauanleitung, Bedeutung. Haupt Verlag, ISBN 978-3-258-0-7705-5.

Timm, I. 2021. Gartenplanung leicht gemacht. EMF Verlag, ISBN 978-3-7459-0819-0.

 
 
bottom of page