La cacciatrice silenziosa dei prati aridi minacciata di estinzione
- kommunikation399
- 1 ott
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In una calda giornata estiva, quando i prati aridi vibrano di cicale, un suono manca quasi ovunque: il canto delle cavallette. Molte specie sono scomparse – ma una cacciatrice primordiale si nasconde ancora in pochissimi luoghi: la grande cavalletta sega. Oggi la Svizzera ospita cento volte meno cavallette rispetto a cinquant’anni fa – a causa della perdita dei loro habitat. Ma una predatrice ancestrale resiste ancora.
Sebbene la grande cavalletta sega sia uno degli insetti più grandi dell’Europa centrale, ci vogliono molta pazienza – e anche una buona dose di fortuna – per riuscire a scorgerla, grazie al suo perfetto mimetismo. In Svizzera è minacciata di estinzione e si trova solo in pochissimi luoghi: nella valle del Reno grigionese e nella curva del Rodano in Vallese. Non è soltanto rarissima, ma anche molto particolare nel suo modo di vivere.
E per chi non lo sapesse: è una femmina! I maschi si possono cercare a lungo, perché (quasi) non esistono. Inoltre è silenziosa: la maggior parte delle specie di cavallette produce suoni sfregando le ali tra loro (Ensiferi, o cavallette a lunghe antenne) oppure strofinando le zampe posteriori contro le ali (Caeliferi, o cavallette a corte antenne). In questo modo marcano il loro territorio o attirano un partner. La grande cavalletta sega invece rimane completamente muta: senza maschi non ha bisogno di canti di richiamo e rimane invisibile anche acusticamente.
Un pungiglione che non punge

La Saga pedo, che può raggiungere fino a 11 cm di lunghezza, ha molte particolarità. Vedi le spine appuntite sulle zampe? Le servono per agganciare la preda all’addome. Nella parte posteriore ha un aculeo più lungo e dall’aspetto minaccioso, che però serve alla deposizione delle uova.
E ora arriva la storia sorprendente: fino ad oggi è stato trovato un solo maschio di questa specie di cavalletta, e precisamente in Vallese, 19 anni fa! A lui mancava l’aculeo – e proprio da questo si riconoscono i maschi, poiché l’aculeo serve alle femmine per deporre le uova.
La Saga pedo si riproduce per partenogenesi – ciò significa che le femmine depongono uova che si sviluppano senza fecondazione. Le depone in zone di terreno aperte e soleggiate, dove possono resistere da due a cinque anni prima che emergano le ninfe – un meccanismo di sopravvivenza ingegnoso per habitat instabili. Similmente alle api, alle formiche e ad altre specie di insetti, dalle uova non fecondate nascono femmine.
Una cavalletta che non sa saltare…
Il motivo per cui è diventata così rara non dipende solo dal fatto che non sa saltare. Il suo habitat è sotto pressione. La grande cavalletta sega, chiamata anche Saga pedo, ha bisogno di calore, arbusti e prati alti per tendere agguati ad altri insetti, in particolare ad altre specie di cavallette. Infatti, sì: la Saga pedo è predatrice e piuttosto vorace, tanto da affrontare persino la mantide religiosa. Prima divora la testa, così la preda non si muove più, e poi il resto.
Ma torniamo all’habitat: i prati aridi ricchi di strutture sono diventati rari in Svizzera, perché hanno lasciato spazio a vigneti e superfici agricole. I prati secchi rimasti non hanno interesse economico: vengono invasi da arbusti, poiché l’uso tradizionale è stato abbandonato. Senza una gestione regolare gli arbusti diventano troppo fitti, il mosaico aperto e soleggiato scompare – e con esso la biodiversità. Ed è proprio qui che entra in gioco Naturnetz!
Cosa facciamo concretamente?
Facciamo “decespugliamento”! Gli arbusti che nel tempo si sono allargati vengono regolarmente e selettivamente contenuti, in modo da restituire più spazio ai prati aridi. L’obiettivo è creare un mosaico di zone aperte da pascolo e aree con leggera presenza di arbusti, in cui possano vivere comodamente non solo la cavalletta sega, ma anche altre specie di cavallette. Questo si può ottenere anche con un pascolo estensivo di pecore, come dimostrano studi in Austria. Anche nella valle del Reno grigionese si sta sperimentando questo approccio: le pecore pascolano per un breve periodo in primavera e in autunno su superfici selezionate.

Cosa lo rende impegnativo o particolarmente interessante?
I prati aridi rocciosi si trovano su pendii esposti a sud e molto ripidi, il che può essere piuttosto pericoloso quando si lavora con macchine come motoseghe o decespugliatori. Il vantaggio: arrampicandosi lentamente nel terreno resta abbastanza tempo per osservare la flora e la fauna uniche. Quando si tratta di specie rare o minacciate, vale la pena guardare oltre i confini: qual è la situazione della cavalletta sega in Europa o addirittura nel mondo? Oggi si trova soltanto in alcune regioni dell’Europa meridionale e sud-orientale – e da nessun’altra parte!
Perché lo facciamo
La grande cavalletta sega non è solo un insetto affascinante, ma anche un simbolo della perdita di habitat. Con lei scompaiono intere comunità ecologiche che dipendono dai prati aridi ricchi di strutture. Curando questi ambienti, creiamo preziosi rifugi – non solo per la cavalletta sega, ma per innumerevoli altre specie. La tutela della biodiversità può riuscire solo se preserviamo e valorizziamo tali habitat. In questo risiede il compito centrale di Naturnetz: curare la natura, salvaguardare la diversità, garantire il futuro.

